Jazz’Inn: cosa c’è dietro il successo di un evento?
Creatività, digital engagement e organizzazione: gli ingredienti Jazz’Inn 2020
Comunicare l’innovazione è da anni uno dei nostri skill più evidenti.
Dall’ideazione del Premio Best Practices per Confindustria Salerno al progetto Jazz’inn di Fondazione Ampioraggio, passando per il CountryhackFest realizzato per la Città Europea del Vino 2019, riusciamo a mescolare creatività, marketing digitale e organizzazione in modo sempre equilibrato ed efficace, riuscendo, anche in condizioni “particolari” a generare risultati misurabilmente efficaci (e ciò che non si può misurare, non si può migliorare, diceva Galileo Galilei).
Cosa abbiamo fatto per Jazz’Inn 2020?
Andiamo per passi.
Identità e posizionamento: la ruota panoramica e gli anticorpi
La sintesi semiotica (non è una parolaccia, ma la base dell’antico mestiere dei comunicatori) è stata costruita intorno all’idea di uscire dalla ruota panoramica dell’innovazione che, come la gabbia del criceto, gira sempre su se stessa. L’idea è di muoversi verso direzioni nuove seguendo e unendo i punti della spirale di Fibonacci, che parte dal centro della ruota per andare verso direzioni nuove.
Il claim associato (GLI ANTICORPI PER L’ITALIA CHE VERRÀ) è legato ad un doppio senso tra l’Italia post Covid e a quella che è venuta a #jazzinn20, mentre gli “anticorpi” (i partecipanti), simboleggiati dai punti della spirale, sono diretti verso l’appuntamento Ampioraggio.
La composizione complessiva, rafforzata dal blu istituzionale di fondo, genera un effetto di transizione tra 2 momenti:
- la rassicurante certezza del prima (la ruota panoramica)
- l’imprevedibilità del dopo (la direzione della spirale).
Gli innovatori di Ampioraggio sono dei nuovi Ulisse e Colombo, in viaggio verso nuove destinazioni, alla ricerca di nuove certezze, alla scoperta di nuovi mondi e disposti per questo ad affrontare situazioni ignote.
Il progetto di engagement digitale: da partecipanti a protagonisti attivi
Il piano di marketing digitale ha avuto un ruolo strategico: informare, gestire la partecipazione (massimo 220 presenze per i vincoli Covid), rafforzare la brand equity e la awareness di Ampioraggio e di Jazz’inn e, soprattutto, coinvolgere in modo attivo i partecipanti e rendere tali anche quelli che non potevano essere presenti.
Il piano di comunicazione, totalmente organico, si è sviluppato nel corso dei 40 giorni di preparazione per arrivare a generare un’attesa forte nelle giornate di Pietrelcina, attraverso l’integrazione dei contenuti diffusi su Facebook, Twitter e i 2 canali live previsti. In questo modo è stato possibile portare il messaggio ad oltre 50000 contatti, raggiunti dalle azioni combinate e anche grazie al coinvolgimento dei 65 partner coinvolti. Molti dei loro hanno diffuso sui propri canali le informazioni, condividendo i post e coinvolgendo i proprio rapporti,
Il doppio canale in streaming ha consentito di seguire in diretta sia le presentazioni in plenaria che gli approfondimenti curati da Ivano Corradetti. Quest’ultimo, nelle settimane precedenti all’evento, ha organizzato appuntamenti serali fissi in live per far conoscere i protagonisti di Jazz’inn 2020, collaborando attivamente agli obiettivi previsti dal piano di comunicazione.
Il piano editoriale sviluppato in Public Image è stato affidato alla social media manager Giorgia Capuano, che ha gestito la pagina Facebook di Fondazione Ampioraggio e coodinato il team To Be Srl per le news su Twitter.
A questo si è aggiunta una novità per una comunicare in tempo reale con i partecipanti di Jazz’Inn: il “jazzbot” (un chatbot via WhatsApp) realizzato ad hoc da Ipr Feedback che ha permesso di informare e coinvolgere in ogni momento i partecipanti in modo proattivo.
L’organizzazione delle giornate: coordinare una visione
Jazz’inn mescola attività professionali (i tavoli di slow dating for innovation) e momenti conviviali, creando il contesto informale che favorisce la generazione di relazioni e risultati economici.
Quest’anno, malgrado le temperature elevate e i tanti vincoli anti Covid, compreso l’obbligo all’uso della mascherina durante i lavori, sia il coordinamento delle attività (saluti istituzionali, tavoli di lavoro, interviste in streaming su 2 canali, open talk e matching) che la gestione degli eventi conviviali (2 apericene e 1 spaghettata di mezzanotte) si sono rivelati perfetti strumenti di marketing relazionale.
L’obiettivo di rinnovare lo scambio di idee tra i partecipanti eliminando ogni barriera è stato nuovamente raggiunto, rafforzando l’identità del modello Ampioraggio.
Last but not least, il progetto ha visto il coinvolgimento di sponsor e l’attivazione di una campagna di crowdfunding, sulla piattaforma Innamorati della cultura che ha permesso all’evento di raccogliere, in soli 40 giorni, le risorse necessarie per finanziare le spese.
Conclusioni
L’obiettivo di Public Image era quello di generare valore, permettere ad Ampioraggio di lanciare un messaggio e accrescere la propria reputazione, stimolando progettualità e sinergie.
Siamo riusciti a farlo, portando la nostra esperienza nel campo della comunicazione e del marketing, applicata ad eventi complessi, e trasformando, per la IV volta, un borgo del Sud in un centro di sviluppo sostenibile e dimostrando che non esistono periferie dove una buona idea viene ben comunicata.